Fotografia dell'11 settembre

Sono saltati dai piani in fiamme
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto.


Wisława Anna Szymborska è stata una poetessa e saggista polacca, premiata col Premio Nobel e inoltre è riconosciuta come la più importante poetessa polacca degli ultimi tempi. Szymborska si trasferì a Cracovia dove seguì dei corsi di letteratura polacca e sociologia: la sua prima poesia venne pubblicata nel 1945 col titolo di Szukam słowa (Cerco una parola), che ottenne un grandissimo successo nell'ambiente letterario polacco. Nel 1996 le venne conferito il Premio Nobel per una letteratura "che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di umana realtà".

La poesia "Fotografia dell'11 settembre" ci riporta alla mente quella data funesta che ha sconvolto il mondo e che, tuttavia, gli uomini sono restii dal comprendere pienamente: gli attacchi terroristici vanno condannati, indipendentemente da chi sia il fautore di tali oltraggi; ma non è con la guerra che si risolvono i problemi, anzi si peggiorano.
Come se la vita umana non valesse nulla, ci dimentichiamo delle vittime degli attacchi, ma attraverso i versi della poetessa polacca riaffiora il dolore, attraverso una capacità descrittiva che è alla base del suo successo.

Sono saltati giù dai piani in fiamme –
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto.

La fotografia li ha fissati vivi,
e ora li conserva
sopra la terra verso la terra.

Ognuno è ancora un tutto
con il proprio viso
e il sangue ben nascosto.

C'è abbastanza tempo
perché si scompiglino i capelli
e dalle tasche cadano
gli spiccioli, le chiavi.

Restano ancora nella sfera dell'aria,
nell'ambito di luoghi
che si sono appena aperti.

Solo due cose posso fare per loro –
descrivere quel volo
senza aggiungere l'ultima frase.

Commenti

Post più popolari